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Pur essendo il nostro un sito che parla di ballo,ci interessiamo a tutto ciò che può far parte del mondo artistico. Pertanto attireremo la vostra attenzione su eventi, personaggi e quant'altro possa essere legato a cinema, musica, teatro, fornendovi varie informazioni e curiosità . Oggi in particolare vogliamo parlare di Arturo Brachetti , artista torinese di fama internazionale ricnosciuto da tutta la critica, come il migliore attore trasformista al mondo. Cliccando sul nome troverete il collegamento al suo sito personale che tra l'altro è davvero molto bello,per conoscere ogni curiosità e soprattutto per apprezzarne tutta la sua professionalità. Noi, come Officina Latina, estimatori di questo grande artista, vogliamo invitarvi ad una delle sue serate (noi naturalmente ci saremo) che si svolgeranno al teatro Alfieri di Torino nei mesi tra Marzo ed Aprile 2007. Alla pagina dedicata alla tourneé sul sito, troverete ogni informazione necessaria.
Qui di seguito vi proponiamo una sua itervista, tanto per iniziare a conoscere meglio il personaggio ...
Innanzitutto io ero un ragazzino piccolino, magrolino e sfigato per cui tutti mi prendevano in giro. Ero il più piccolo della classe e quindi cercavo disperatamente una vendetta sociale, un modo per mettermi in mostra agli occhi dei miei amichetti. Ero una schiappa a football, anzi, ero proprio tremendo: una sola volta ho giocato a football ed era una partita di Carnevale, magri contro grassi, in cui ovviamente giocavo per i magri. Pessima figura.Anche il resto della mia adolescenza era piuttosto triste. Per fortuna presso questo Centro Salesiano esisteva il Club del Teatro dove io ho iniziato facendo le marionette. Con le marionette ho passato tutta la mia infanzia, facendo spettacoli per mia madre e mia sorella che a un certo punto non ne potevano più di vedere Biancaneve e i sette nani e La bella addormentata nel bosco . Avevo però già iniziato ad usare la mia creatività, inventando scenografie che cambiavano, un palco girevole creato con il piatto di una torta, insomma mi ingegnavo fin da bambino