lunedì, settembre 17, 2007
LE SARATE CON NOI
Dopo il successo della prima serata, ecco che Officina Latina ed il locale Malinteso adiacente alla scuola di ballo, iniziano dal 26 settembre con le serate aperte a tutti ogni Mercoledì sera dalle ore 22.30 in avanti, una collaborazione che porterà a Beinasco tanta allegria per far ballare tutti...ma davvero tutti, in modo spensierato al cospetto degli insegnanti della scuola Officina Latina e della nuova compagnia di ballo che nasce quest'anno con progetti ed ambizioni di grande spessore artistico. Vi parleremo nei prossimi giorni di tutti e 8 i componenti della compagnia di ballo in modo dettagliato, presentandovi RINO, ANDREA, FABIO, GIOVANNI, ARLETY, VANESSA SIMONA e VALENTINA che, lavorando con un entusiasmo davvero unico, vi terranno compagnia per tutta la stagione 2007 - 2008.Di seguito il video della serata di apertura al Malinteso e un articolo molto bello sul mondo del ballo e soprattutto sul fatto che ballare deve essere sempre e solo un gran piacere.Un saluto a tutti e...vi aspettiamo a scuola per i corsi di Salsa, Bachata, Rueda e tanto altro ancora !!!
La domanda che in molti cominciano a farsi è se nella salsa sia così determinante il tempo di esecuzione o la scelta di un passo base rispetto ad un'altro. Viviamo in una epoca di grande confusione, ma soprattutto di una grande varietà di offerte e di proposte. Ognuno vende la sua verità promettendo, come si fa d'altra parte in pubblicità, miracoli garantiti. "Adotta il mio passo base e diventerai una vera star!!! Vedrai, non te ne pentirai!!!" La realtà, come possiamo sperimentare quotidianamente, è molto diversa dall'immaginazione e non sempre i risultati arrivano. All'inizio sembrava che il dilemma fosse tra il ballare a tempo o ballare in contrattempo. In realtà poi la situazione non era nemmeno così pacifica in quanto anche l'accettazione di questi due termini dava adito a molte polemiche, proprio perché nell'interpretazione del contrattempo c'erano diverse scuole di pensiero. In musica sappiamo che in ogni caso esiste un ritmo psicologico. Fin quando tu ti abituerai a ballare sulla melodia ti verrà naturale ballare su di essa. Al momento che tu sceglierai di ballare sulle percussioni ti verrà naturale ballare con le percussioni. In quel modo il tuo ballo ti sembrerà più sabroso ma solo perché cambierà la tua percezione. Bisognerebbe però ricordare che la tua percezione ritmica non è uguale a quella degli altri. Gli altri non ti valutano per il fatto che tu balli su un tempo piuttosto che su di un altro (anzi per molti ballare sul due non è affatto un segno distintivo di valore) ma semmai ti giudicano per come balli, per come ti muovi, per quello che fai, per la passione che ci metti, per l'interpretazione che tu sai dare a quel particolare brano, magari anche per il tuo sorriso.Scegliere poi una differente forma di interpretazione vuoi che sia a tempo, in clave, On 2, Break on two (avanti o indietro). Power two e chi più ne ha ne metta, non credo allo stesso modo sia una chiave di successo garantita. E' normale che se io vado a scuola da un Eddie Torres o da un Papito Jala Jala finisca come maestro con l'insegnare la loro tecnica, ma siamo proprio sicuri che quella tecnica è quella giusta per il nostro target di pubblico e che i nostri allievi riusciranno ad ottenere gli stessi risultati di quelli come noi che hanno fatto di questa passione il loro mestiere? Se il nostro obbiettivo è quello di trasmettere una passione ai nostri allievi, rendendo fluido e spontaneo il loro modo di ballare, siamo certi che sia davvero proficuo costringerli a ballare su un tempo o su un passo che loro non sentono naturale?Qualche inguaribile ottimista sostiene ad esempio che per un principiante è assolutamente indifferente partire su un tempo (o su un basico particolare) piuttosto che su un altro. Chi sostiene questa tesi molto probabilmente non ha mai fatto l'insegnante. L'esperienza ci racconta che di fatto è più NATURALE entrare nella musica sui tempi forti (non a caso il primo tempo è detto "tempo forte naturale") che sui deboli; come è più facile e naturale entrare sul battere piuttosto sul levare. Inoltre, oserei dire, che, per un principiante, è più facile fare la pausa a piedi uniti che a gambe aperte.Poi ci sono le eccezioni, i fenomeni, quelli che apprendono ogni cosa con estrema facilità, ma che sono appunto... delle eccezioni.Il senso ritmico non per tutti è poi così naturale e non bisogna darlo assolutamente per scontato. C'è gente che ha difficoltà a riconoscere persino l'uno!!! Altri ancora hanno difficoltà a rendere costate un tempo d'esecuzione Una volta acquisito un buon senso ritmico (che ci permetterà di comunicare meglio con gli altri, visto che si tratta di un ballo di coppia e non singolo) starà poi al ballerino scegliere il proprio tempo, il proprio passo o la propria forma d'espressione più naturale.Tanti ballerini hanno dimostrato che si può eccellere a prescindere dal tempo di esecuzione e dal passo base utilizzato. Così come tanti altri ballerini hanno dimostrato che pur passando da una tecnica ad un'altra nulla cambia nella loro forma di ballare.. Per molti maestri il fattore tempo è prioritario, così come è importante sviluppare una buona tecnica di base. Giustissimo!Sono però sempre più convinto che bisogna, contemporaneamente, cercare la strada ideale per sviluppare negli allievi fantasia e creatività, favorendo la capacità di riuscire a far parlare il cuore piuttosto che la ragione (in una epoca dove la ragione prende sempre più il sopravvento sull'emozione).
Ai fautori delle regole scritte, delle competizioni codificate o degli assertori della supremazia di una tecnica piuttosto che un'altra, vorrei semplicemente domandare:1) E' preferibile una persona che si diverta anche sbagliando o una persona che fa tutto per benino in maniera quasi robotica?2) E' meglio lasciarsi andare seguendo i canoni della fantasia o eseguire tutto alla perfezione in maniera fin troppo schematica?3) Certo, l'ideale sarebbe la via di mezzo, ma alle volte non è proprio l'eccesso di tecnica o la ricerca di dottori o medicine miracolose a soffocare la nostra fantasia?
Ai fautori delle regole scritte, delle competizioni codificate o degli assertori della supremazia di una tecnica piuttosto che un'altra, vorrei semplicemente domandare:1) E' preferibile una persona che si diverta anche sbagliando o una persona che fa tutto per benino in maniera quasi robotica?2) E' meglio lasciarsi andare seguendo i canoni della fantasia o eseguire tutto alla perfezione in maniera fin troppo schematica?3) Certo, l'ideale sarebbe la via di mezzo, ma alle volte non è proprio l'eccesso di tecnica o la ricerca di dottori o medicine miracolose a soffocare la nostra fantasia?
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